Area Archeologica e Oasi Naturalistica di Vulci

La Necropoli etrusca di Vulci è una delle più importanti e suggestive testimonianze etrusche e si trova al confine con il territorio di Montalto di Castro (VT). (vedi galleria foto).

E' un'area notevolmente estesa dove si possono ammirare le rovine della grande e potente città etrusca, distrutta dai Romani nel 280 a.C. e la necropoli che, situata nei pressi delle rive del fiume Fiora, comprende circa 30.000 tombe, molte delle quali inaccessibili.


Il Parco Archeologico Naturalistico di Vulci, recentemente istituito nell’area anticamente occupata dalla grande metropoli etrusca grazie a un progetto realizzato dal Consorzio Arethusa.

Le strutture attualmente visibili risalgono fondamentalmente al periodo romano ma non mancano interessanti testimonianze della fase etrusca, come ad esempio la cinta muraria conservata in più punti.

Costruita con blocchi regolari di tufo era provvista di almeno cinque porte di cui tre ben conservate. L’attuale ingresso alla città, posto in corrispondenza di Porta Ovest, immette sul decumano, che attraversa la città in direzione ovest- est.

Sulla sinistra della strada basolata si incontra subito l’imponente basamento in blocchi di tufo del Tempio Grande,costruito nel IV secolo a.C. e ristrutturato nella prima età imperiale.


Nel piazzale antistante si tende a collocare il foro del più tardo centro romano. Sull’area si affaccia ad ovest il cosiddetto edificio in laterizio, costruzione risalente al II secolo forse riferibile ad un impianto termale. Ad est di quest’ultimo sorge l’Edificio Absidato, probabilmente una piccola basilica tardoantica.

Più avanti ancora si incontra la Domus del Criptoportico,vasto impianto residenziale gentilizio risalente alla fine del II secolo a.C.

La domus doveva certamente appartenere ad una importante famiglia e si segnala per gli interessantissimi impianti termali con pavimenti a decorazione musiva.

Adiacente alla domus è un Mitreo,piccolo santuario dedicato alla divinità orientale Mithra, in uso dal III al IV secolo d.C.

All’interno del Parco sono comprese le grandi necropoli che occupavano l’area a nord della città.


Nella Necropoli dell’Osteria, che si attraversa procedendo dalla strada principale verso gli scavi, si può visitare la Tomba dei Soffitti intagliati monumentale sepolcro del VII secolo a.C. articolato in cinque camere. Nell’ambiente centrale si conserva la raffinata decorazione ad altorilievo riproducente le travi lignee del soffitto di una abitazione.


Altre tombe, di minore importanza ma comunque interessanti, si possono osservare lungo il fosso che delimita il versante nord della città.

Ciò che resta della città etrusca è conservato nel museo del Castello, mentre della città romana sono visibili un tratto di strada, il basamento di un tempio e una villa patrizia.


Tra i monumenti più conosciuti il grande ponte del Diavolo (III secolo a.C.) che sovrasta il fiume fiora da circa 25 metri di altezza e che costeggia il castello medievale della Badia.


Oasi di Vulci: L'oasi, voluta dal WWF, si estende lungo il fiume Fiora dove, grazie ad una cascata, si è creato un piccolo laghetto balneabile.


Nella zona, che vanta una superficie di 158 ettari, l'ambiente palustre ha favorito il proliferare di molte specie vegetali e animali. Si tratta prevalentemente di uccelli acquatici.

Sembra che nelle zone interne sia stata segnalata la presenza della lontra.

Per informazioni sulle visite o approfondimenti www.vulci.it