Nepi in Provincia di Viterbo

Nepi dista circa 40 Km dal capoluogo Viterbo e conta quasi 10.000 cittadini.
La Città sorge su un promontorio tufaceo protetto naturalmente da due profondi canaloni lentamente scavati dal Rio Puzzolo e dal Rio Falisco, affluenti del fiume Treia.

Nepi in Provincia di Viterbo

Merita attenzione la campagna circostante che per la sua pittoresca bellezza fu immortalata da Massimo D 'Azeglio nella prosa e nel disegno e dal Carot nella pittura.
Il Territorio della Città di Nepi si estende per circa 8.000 ettari e la maggior parte di questi sono pianeggianti ed utilizzati per l'agricoltura o per i pascoli.
La parte di territorio invece che é totalmente diversa e di sicuro interesse ambientale é quella comprendente "Le Forre" che delimitano in parte anche i confini difensivi naturali del centro storico del paese. La loro particolare conformazione é stata creata nei secoli dall'erosione fluviale.

Nepi e il suo territorio - Le gole e le forre

Le "Forre" e i suoi rispettivi fiumi rappresentano un ambiente a se stante e mettono in evidenza l'aspetto più tipico e selvaggio del cosiddetto paesaggio Etrusco.

Il fondo di queste vallate ancora oggi è occupato da una folta vegetazione, che riesce nonostante tutto a mantenere intatto il suo habitat naturale. Queste gole alte centinaia di metri destano tuttora timore e stupore, creando suggestioni che meritano di essere vissute,facendo una bella passeggiata nella natura.
Le Forre hanno avuto un'importanza fondamentale per tutta l'Etruria Meridionale e ne hanno condizionato la cultura. Le loro ramificazioni e interconnessioni costituiscono una specie di rete viaria urbana, un mondo sotterraneo che differisce nettamente dalla superficie esposta. Visitandole si ha la sensazione di trovarsi alle origini, senza dubbio ci riconducono alle forze generatrici della natura.
Storicamente la funzione primaria delle forre fu quella di matrice di luoghi e di villaggi con la crescita della città, questa beneficiò di un sito ben protetto in uno spazio identificato e delimitato dalle ramificazioni dei due fossi (Rio Pozzolo e Rio del Ponte). E' la cosiddetta "posizione etrusca", inaccessibile sui due lati più lunghi e facilmente rinserrabile entro brevi mura sul lato più corto. Il Paesaggio delle Forre é unico nel suo genere ed é riscontrabile solo nella nostra zona (Etruria Meridionale).

Nepi e il continuo salto dei suoi fiumi che creano cascate spettacolari

Altra componente ambientale che ne fa di questi luoghi un affascinante disegno surreale é il continuo salto dei suoi fiumi che creano pittoresche cascate.

La cittadina di Nepi nel 1645 diede i natali al grande musicista Alessandro Stradella.

Nepe, Nepet, Nepete secondo i vari cronisti, è probabile che derivi dal serpente Nepa, adorato dagli antichi abitanti come divinità protettrice della fertilità. Un serpente si ravvisa nello stemma di Nepi e tale simbolo compare anche in altri particolari decorativi della città. Nepi ha origini antichissime: fondato da Termo Larte 548 anni prima di Roma fece parte della Pentapoli Etrusca e come tale fu popolosa e potente. Signoreggiò a lungo e vide sorgere monumenti importanti di cui rimangono cospicue tracce. Nel 371 dopo la nascita di Roma fu conquistata da Furio Camillo che vi fondò una colonia. I Romani vi innalzarono ville e templi e vi costruirono l'Anfiteatro detto di Augusto e le importanti Terme dei Gracchi. Nel 568 d.c. Nepi fu distrutta dai Longobardi di Alboino e abbandonata.

Sala Nobile: unica sala rimasta affrescata all'interno del Palazzo Comunale, dopo un eccellente restauro ora la sala e destinata per matrimoni civili e sala di rappresentanza.

Dal 1428 Nepi diventa proprietà dello Stato Pontificio e vi si alterneranno come governatori Ascanio Sforza, Lucrezia Borgia e Cesare Borgia. Dopo la morte di Alessandro VI (Rodrigo Borgia), Leone X investì, nel 1521, col titolo di Governatore Perpetuo Bernardo Accolti da Arezzo soprannominato “l’Unico” che fu soprattutto un dittatore. Dopo aver sconfitto l’invasore Carlo V, l’Unico fu poi cacciato dalla Popolazione Nepesina. Con l’elezione di Paolo III Farnese Nepi diviene feudo di Luigi Farnese. Dal 1545 Nepi torna ad essere proprietà della Chiesa e vi rimarrà fino al 1870.

La Rocca dei Borgia: Edificato su strutture che risalgono, nella fase più antica, all'età romana, venne ampliato dal cardinale Rodrigo Borgia fra il 1479 ed il 1483. Nel 1499 Rodrigo, divenuto papa, lo donò alla figlia Lucrezia. L'aspetto attuale del Castello è dovuto ai Farnese che, intorno alla metà del `500 fecero erigere, a difesa del lato ovest della cittadina, l'imponente cinta fortificata.

Nepi la Rocca dei Borgia

Palazzo Comunale: La sua costruzione venne iniziata nel 1542 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. La fontana al centro del portico, realizzata dall'architetto Filippo Barigioni, fu inserita nel 1727 a seguito della costruzione dell'acquedotto comunale. Ulteriori modifiche interessarono l'edificio che fu terminato, assumendo l'aspetto attuale, intorno alla metà del '700.

Il palazzo Comunale di Nepi

Acquedotto di Nepi: Nel 1559 iniziarono i lavori per la costruzione dell'Acquedotto Civico. Le tubature in coccio convogliavano 1'acqua delle sorgenti, situate in località Varano, sino all'altura prospiciente le mura della citta. Fu convocato nel 1563 l'architetto Giacomo Barozzi detto Il Vignola per studiare, senza risultato, il sistema di far arrivare l'acqua all'interno del paese. Solo nel 1702 l'architetto Filippo Barigoni, mandato dal Cardinale Giuseppe Renato Imperiali, progettò le grandi arcate che ancora oggi si ammirano. L'acquedotto fu completato solo nel 1727.

Acquedotto di Nepi

La Necropoli in località Tre Ponti: La necropoli meridionale della città romana di Faleri Novi. Si sviluppa lungo una tagliata, percorsa dall'antica Via Amerina, nella quale è possibile osservare numerose tombe scavate nel tufo, insieme a resti di monumenti sepolcrali. La maggior parte delle tombe è databile fra il I secolo a. C. ed il II secolo d. C.

Il Duomo di Nepi sorge, sul luogo dell'antica cattedrale che la tradizione vuole esistente già nel V secolo. La struttura dell'edificio non può, però, essere fatta risalire a prima del XII secolo. Ha subito vari rifacimenti nel corso del tempo, da ultimo la ricostruzione della copertura a seguito dell'incendio provocato dalle truppe francesi nel 1798. Della fase più antica è possibile ammirare la bella cripta.

Chiesa di San Biagio: La sua esistenza è documentata per la prima volta nella metà del X secolo. L'abside reca pitture di epoca diversa, le più antiche delle quali risalenti al XII secolo. Sul lato sinistro del presbiterio un ciborio dedicato a S. Biagio ed affrescato con pitture della fine del XV secolo. La cripta è decorata con affreschi del XIII e XIV secolo. Ai visitatori che giungono a Nepi viene offerta la possibilità di effettuare una visita ad alcuni luoghi di interesse artistico, archeologico e naturalistico. Le chiese ed i palazzi del centro storico, la catacomba di S.Savinilla, la Rocca dei Borgia, la via Amerina ed i percorsi fra le forre. Insieme agli operatori del Museo Civico è possibile costruire un itinerario “su misura”, in grado di soddisfare le esigenze diverse degli utenti (alunni in visita d’istruzione, terza età, membri di associazioni culturali, gruppi familiari, singoli, ecc.).

Chiesa di S.Vito a Nepi: La piccola chiesa di San Vito è ricordata in un documento del 1467. La struttura è, però, sicuramente più antica come dimostrano resti di affreschi databili al XIV secolo