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Orte in Provincia di Viterbo |
Il centro storico di Orte è molto abitato, ha una struttura compatta a pianta ellittica che si adatta perfettamente alla forma del colle sul quale sorge il paese, situato a 134 mt s.l.m. su uno sperone di origine tufacea infatti è possibile scorgere il borgo già da lontano, in quanto sovrasta ampiamente la valle del Tevere. Orte è un comune con poco meno di ottomila abitanti, dista dal Capoluogo Viterbo circa 24 km. Grazie alla sua particolare posizione geografica Orte è un importante nodo ferroviario ed autostradale a livello nazionale. Vi sono documenti che risalgono addirittura all'epoca preistorica i quali attestano la presenza di popolazioni in queste zone. Orte fu a lungo dominio Etrusco e grazie alla sua posizione strategica divenne un fiorente Municipio centro di numerosi scambi commerciali con la vicina Roma. Successivamente Orte fu invasa dai barbari, per poi divenire definitivamente patrimonio della chiesa. Nel 1798 Orte fu occupata dalle truppe francesi, i quali imposero pesanti imposte. Durante l'ottocento i francesi lasciarono queste aree e Orte inizio un lento processo di ripresa, dopo anche una grave carestia. Nel 1864 a Orte venne costruita la ferrovia, e la ripresa economica ebbe un grande impulso. Nell'ultimo conflitto mondiale, vista l'importanza del noto ferroviario Orte fu pesantemente bombardata ed Orte Scalo, così si chiama il borgo nato intorno alla stazione ferroviaria, fu completamente raso al suolo. Il glorioso passato è oggi degnamente rappresentato dai tanti monumenti di Orte. Chiesa di Sant'Angelo a Orte: La cripta di S.Angelo venne alla luce nel 1981, si trova nell'attuale chiesa di S. Francesco. La chiesa è di chiaro stile romanico con qualche richiamo al gotico. La cripta fu riempita di materiale da riporto quando nel 1695 fu demolita la parte superiore della chiesa per costruirvi sopra l'attuale edificio barocco. Un'ultima trasformazione si ebbe agli inizi del secolo XIX, quando vi si trasferì la Compagnia della Misericordia e sull'altare Maggiore, al posto di S. Francesco fu collocato il seicencesco quadro della Madonna della Misericordia. La fiera di merci si svolgeva in città e quella del bestiame al di là del fiume, detta Fiera dei Campanelli. Le contrade, fin dai tempi degli antichi festeggiamenti dell'Ottava medievale ad Orte sono: La partecipazione alla festa è molto sentita e si svolge tutti gli anni, dal 30 agosto, vigilia della festa patronale, per l'intera settimana seguente. Per approfondimenti e informazioni http://www.ottavamedievale.it/ Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta: Era il monumento più grandioso della città, secondo il Leoncini, fu edificata seguendo le forme di S. Pietro in Roma, modellata cioè sull'antica Basilica Costantiniana. La vecchia cattedrale fu demolita per lasciare spazio alla costruzione di una nuova, fu consacrata dal vescovo Giovanni Francesco Tenderini il 9 novembre 1721, sotto il pontificato di Innocenzo XIII. La facciata, come si presenta oggi, fu iniziata nel 1898 e inaugurata il primo settembre 1901. Chiesa di San Pietro: Anche questa costruzione sorgeva addossata alla Rocca, nel 1431 anche la chiesa seguì le stesse vicissitudini della Rocca, pertanto fu necessario procedere alla ricostruzione. La nuova struttura risale dunque, alla prima metà del secolo XV. I successivi restauri dei secoli XVII e XVIII, le diedero l'attuale configurazione. Chiesa di San Biagio a Orte: La chiesa di origine romanica, si presenta oggi elegante e particolare, nel 1754 un terribile incendio la distrusse lasciando intatte solo le mura perimetrali, fu successivamente ricostruita nel 1757, è particolarmente interessate visitare la navata centrale interna. Museo Comunale Civico Archeologico di Orte: È allestito nell'antica chiesa di Sant'Antonio, custodisce ed espone i reperti rinvenuti negli scavi eseguiti ad Orte e nell'ambito del territorio comunale. È articolato in tre sezioni: Etrusca (dalla fine del VI agli inizi del III sec. a.c), Romana (dalla media Repubblica al tardo Impero) ed Alto Medioevo (dal VI all'XI secolo). Museo delle Confraternite di Orte: Si trova all'interno della grande sacrestia della chiesa di Santa Croce (già ospedale). Conserva la più bella suppellettile delle Confraernite ortane. Gli oggetti devozionali esposti (XVII- - XVIII sec.) sono utilizzati il venerdì Santo per la processione del Cristo Morto. Tra tutte le opere spiccano la bara del 1626, il basamento dell'Addolorata (antedcedente di un decennio), due lampioni rossi settecenteschi, il bianco crocione seicentesco e una tavola cinquecentesca raffigurante Sant'Egidio. Storia della Città: Dal primitivo insediamento gli Etruschi trasferirono la loro dimora sul colle tufaceo ove ancora oggi la città di Orte è ubicata. La zona etrusca, fra il monte Cimino e il Tevere, fu più volte luogo di scontri tra Etruschi e Romani. Essi furono abbandonati e ridotti a colture, a causa delle invasioni barbariche e delle lotte civili. Per accogliere gli abitanti entro le mura della città di Orte che occupava già tutta la superficie del masso la Comunità fu costretta a sopraelevare al massimo le case già esistenti, e a rafforzarle con i tipici archetti, posti a cavallo fra le strade. Nel territorio ortano, in antico molto più vasto, sorsero alcuni su ruderi romani, numerosi castelli appartenenti a nobili casate, e di cui restano visibili tracce. Nel XIII° e XIV° secolo Orte ebbe una notevole attività artistico intellettuale, tanto che poteva vantare una università. Si svilupparono le istituzioni ospedaliere e assistenziali, che oltre ad avere carattere religioso ebbero grande rilevanza economica. Le lotte fra Guelfi e Ghibellini, che raggiunsero il massimo furore nel secolo X° contribuirono a conferire al governo un sempre più marcato carattere di democraticità . Nel corso del tempo il podestà fu coadiuvato da altri magistrati, finché al capo del consiglio venne posto uno dei suoi membri, astratto a sorte ogni quindici giorni. La città di Orte era divisa in sette contrade che prendevano quasi tutte il nome del santo titolare della chiesa più importante esistente nella contrada stessa . Faceva eccezione l'ottava contrada , denominata Capo Castello, perché in essa era ubicata la Rocca di difesa della città. Vi alloggiavano all'inizio del XIII° secolo, i Signori eletti dai pontefici fra i nobili che godevano della loro simpatia. Non si sa esattamente come questi Signori esercitassero il loro dominio. Ma è certo che mentre alcuni lasciavano una certa autonomia al Comune altri inferivano con spiccata tirannia contro il popolo. Fra questi ultimi primeggiava Antonio Colonna, eletto dallo Zio Martino V. Alla morte del Papa (1431) Antonio fu cacciato a furor di popolo, e la Rocca rasa al suolo, perché nessun tiranno vi potesse mai più alloggiare. Sulle sue rovine, verso la fine del XVI° secolo, fu costruito dagli Alberti un palazzo divenuto poi, di proprietà dei conti Manni. Anche se Orte conserva ancora intatta la caratteristica planimetria della città medioevale, accentrata attorno alla piazza maggiore, ove sboccano le vie principali, il fitto tessuto degli edifici più antichi fu parzialmente ricostruito, lungo i secoli XVI° XVIII°, con le nuove tipologie a palazzo, di cui ne sono esempio vari edifici, ubicati nella piazza centrale e nelle vie principali. L'insediamento umano nella zona di Orte risale all'età paleolitica, ciò è provato da alcuni oggetti di pietra, asce e punte di freccia, conservati nel Museo Preistorico di Roma. L'origine di Orte resta comunque una questione quanto controversa, come l'etimologia del suo nome. Reperti presenti nei musei Etrusco-Gregoriano e Vaticano, rinvenuti in necropoli ora scomparse ed in quella tuttora esistente di Civita deserta (oggi Villa Pinciana, sul colle San Bernardino), attestano che Orte fu etrusca. Centro della Valle del Tevere Orte è situato su di un'alta rupe tufacea, quest'ultima appare circondata a Nord ed a Est da un'ansa del fiume Tevere, e a Sud dal solco del suo affluente torrente Rio Paranza. L'abitato centro storico ha una struttura compatta a pianta ellittica, adattata alla forma del collee le case periferiche si impiantano direttamente sul ciglio delle pareti a picco che appaiono perforate a varie altezze da antiche abitazioni scavate nella roccia tufacea. In corrispondenza dello scalo ferroviario, si è formato in epoca più recente il centro di Orte Scalo. L'Ottava di Sant'Egidio è una festa di antica tradizione, resa solenne da Papa Bonifacio IX nel 1396 con la concessione delle stesse indulgenze della Porziuncola di Assisi, viene menzionata anche negli antichi statuti comunali. Nell'antichità, particolarmente solenne era la grande processione alla quale partecipavano tutte le magistrature cittadine e le sedici corporazioni delle arti. Le corse dei cavalli all'anello esercitavano una grande attrazione, tanto che gli statuti del 1359 già prevedevano un luogo apposito (equinum) e la possibilità per qualunque cittadino ortano di parteciparvi. Facevano parte della festa anche i tornei di tiro con l'arco e con la balestra, corse podistiche e corse di barche sul Tevere, dette ludi tiberini o calate. |